Dove le pietre raccontano millenni.
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Come in tutta la Sicilia, le civiltà che si sono succedute nel tempo hanno lasciato segni in edificazioni e monumenti che, ancora oggi, caratterizzano fortemente il territorio affascinando con la propria silenziosa presenza. È il caso delle torri d’avvistamento arroccate lungo tutta la costa, raggiungibili seguendo sentieri naturali che si snodano tra palme nane e macchia mediterranea. Vicine a San Vito Lo Capo, andando ad est si trovano la Torre ‘Mpisu e quella dell’Uzzo, spostandosi verso Trapani, quella di Isulidda e poi la Torre di San Giovanni sul Monte Cofano, tutte a pianta quadrata e progettate nel XVI secolo dall'architetto fiorentino Camillo Camilliani, incaricato di dotare l’Isola di un sistema di difesa costiero.
Anche le tonnare, stabilimenti per la pesca e la lavorazione del tonno, sono edifici caratteristici del tratto di mare che va da Castellammare a Trapani: ormai reperti di archeologia industriale, la Tonnara del Secco, a San Vito, e quella Tipa a Trapani, mentre visitabili e ricettive sono quelle di Scopello e di Bonagia e il complesso museale delle Tonnara Florio a Favignana, la più grande delle Egadi.
Allontanandosi dal mare, tanti i punti di interesse storico e culturale, patrimoni materiali di questa parte di Sicilia, tra i quali predominano il borgo medievale di Erice e l’antica città di Segesta, entrambi - secondo fonti storiche greche - fondati dagli Elimi, popolazione di origine troiana che giunse in Sicilia attraversando il Mediterraneo.
Erice, uno dei borghi medievali più belli d’Italia, ha rappresentato, nei millenni, il fulcro e il punto d’origine attorno al quale si è sviluppato tutto il territorio. Indispensabile una visita a questa splendida città arroccata sul Monte omonimo, percorrerne le strette vie lastricate per ammirare la bellezza dell’impianto urbano, i piccoli cortili protetti su cui si aprono le abitazioni, le botteghe artigiane e le tante chiese e conventi, nate per contrastare quello che fu il culto millenario della città fortificata: quello della Venere ericina. Del suo tempio, edificato e dedicato, prima, alle omologhe Astarte e Afrodite, restano ancora ben visibili ruderi che testimoniano l’importanza della Dea per i viaggiatori di tutto il Mediterraneo. Al fianco del Themenos, sulla stessa rocca, il merlato Castello Normanno, insieme alle Torri del Balio e al Giardino omonimo, caratterizzano fortemente il borgo ed è dal belvedere su cui si aprono che lo sguardo spazia da est a ovest abbracciando l’intero territorio a valle, in terra e in mare, da Castellammare del Golfo a Trapani e le Egadi.
Segesta, uno dei più importanti siti archeologici d’Europa, nasce, all’origine, come città elima fondata sulla vetta del Monte Barbaro, nell’entroterra trapanese, alla quale nel tempo si sono aggiunte e sovrapposte edificazioni greco-romane e medievali, testimoniate dall’agorà le prime, dalla cinta muraria e dal castello normanno, le seconde. Racchiuse in un unico Parco Archeologico, tali preziose testimonianze hanno indiscussa rappresentanza nelle più evidenti strutture del luogo: il Tempio dorico, splendido edificio che si trova alla base dell’insediamento, e il Teatro greco, in parte scavato nella roccia e a cui fa da scenografia l’intera valle, ancora oggi luogo di rappresentazioni teatrali, entrambi meta irrinunciabile per i Visitatori di tutto il mondo.